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143. Francesco Sforza risponde a Manfredo da Manfredonia 1452 febbraio 6 Milano

Francesco Sforza risponde a Manfredo da Manfredonia, che s'era offerto ai suoi servizi, di avere già tanta gente da piede e da cavallo. Lo avverte che scriverà a Firenze perché, nel caso ne avessero bisogno, venga lì accettato.

Manfredo de Manfredonia.
Havimo recevuto le toe littere et inteso quello ne scrivi del desyderio tuo in volere essere alli nostri servicii, et cetera. Respondendo te dicemo che noy te vederessimo volontera et te acceptarissimo gratiosamente nelli nostri servicii, perché sapiamo l'amore che ne porti et quanto sey affectionato al bene nostro, ma ti avisamo che al presente non ti possimo acceptare, perhò che havimo il caricho de tante gente da pede et da cavallo che quasi non sapiamo dove governa(r)le. Pur nondimeno, perché ti portiamo singulare affectione et amore, ti avisamo como scrivimo a Fiorenza in favore et commendatione toa, per el che poderay lì circhare lo acconcio tuo et, havendo loro bixogno de ti, siamo certi farano per nostra consyderatione cosa che ti piacerà. Data Mediolani, die vi februarii 1452.
Cichus.