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166. Francesco Sforza a Petrino e agli altri marchesi d'Incisa 1452 febbraio 12 Milano

Francesco Sforza dice a Petrino e agli altri marchesi d'Incisa d'aver saputo da Giovanni dalla Noce che hanno avuto furti e noie dai sudditi del marchese del Monferrato e di suo fratello Guglielmo. Li loda per non aver reagito, mali assicura che, comunque, non intende affatto tollerare che loro abbiano a patire affanni e, come da allegata, scrive ai signori del Monferrato. Quanto alla loro provvisione, non vi ha ancora provveduto, ma farà loro tale assegnazione che li renderà contenti.

[ 49r] Spectabili militi et nobilibus viris domino Petrino et ceteris marchionibus Incisie.
Per littere del spectabile cavalero domino Iohanne dala Nuce habiamo inteso de alcune robbarie et molestie, quale vi sonno state facte per le gente et subditi del marchese de Monferrato et domino Guilielmo suo fratello, le quale ne sonno state molestissime quanto dire se possa. Ben ne è piaciuta la tollerantia et patientia haveti usata in non procedere ad vindicarse contraloro, et perché non è perhò nostra intentione supportare che vi sia facto molestia nelle cose vostre, vi avisamo che ad essi marchese et domino Guilielmo scrivimo in bona forma, como vedereti per la copia quale ve mandiamo qui inclusa. Confortiamovi adonque ad perseverare patientemente verso loro et humanamente, certificandovi che acconzarimo cossì bene et in breve li fati nostri dal canto di là et de qua, per modo che non solamente cessarano da darvi molestia, ma haverano caro podervi fare cose che vi piacia. Al facto dela vostra provisione (a) vi dicimo che non vi debiati maravegliare che, se fin a qui non vi havessimo provisto altramente, perhò che siamo stati occupati ad più cose, pur nondimanco deliberamo farevi tale assignatione che restareti bene contenti de nuy. Data Mediolani, die xii februarii 1452.
Cichus.


(a) Al facto dela vostra provisione ripetuto.