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167. Francesco Sforza a Isnardo Malaspina 1452 febbraio 12 Milano

Francesco Sforza scrive a Isnardo, marchese Malaspina, di sperare che, in seguito all'incontro con Giovanni dalla Noce, egli sia a conoscenza della sua volontà. Siccome sa che ha delle scocciature, lo conforta a stare di buon animo perché sistemerà tutto. Non ha ancora potuto pensare alla sua provvisione, ma provvederà a soddisfarlo.

Isnardo marchioni Malaspine.
Perché è venuto in quelle parte il spectabile cavallero domino Iohanne dalla Noce pienamente informato della mente nostra, et siamo certi che luy vi haverà del tucto informato ad plenum, noy non se excederimo a dire altro, perché daluy credimo remanereti satisfacto del tucto. Et perché intendimo che pur alle volte vi sonno facte qualche private molestie, le quale molto ne rencrescono, vi dicimo che debiati stare contento et darvi de bona voglia, perché speramo acconciare [ 49v] li facti nostri cossì bene et in modo che non sareti molestato, imo sereti honorato et acarezato et serano de quelli che harano caro podervi fare dele cose che ve piaciano. Al facto della vostra provisione, vi dicimo che non vi debiati maravegliare se fin a questo dì non vi habiamo provisto altramente, perché habiamo atteso ad altre cose, pur nondimanco deliberamo farvi tale assignatione della quale restareti ben contento. Data Mediolani, die xii februarii 1452.
Cichus.