Registro n. 13 precedente | 17 di 1330 | successivo

17. Francesco Sforza a Corrado Sforza Fogliani 1452 gennaio 3 Lodi

Francesco Sforza loda Corrado Sforza Fogliani per quello che ha fatto nel Genovese e per la risposta data al doge circa la volontà ducale del pieno possesso del luogo della Preda. Concordi con Francesco Capra l'invio dei fanti nelle fortezze, sollecitando il doge a inviare altri cento fanti, sufficienti per la presa di Preda. Non crede, datala configurazione del terreno che servano dei cavalli. Vuole che si porti a Pallavicino e si aggiri per quei posti per la possibilità di costruirvi una o due bastite, atte con le fortezze che vi sono a stringere tutto intorno Filippo e i suoi seguaci con i quali non deve essere fatto alcun accordo di sorta. Cerchi di convincere i gentiluomini che si trovano nelle fortezze ad arrendersi liberamente, sicuri che, a impresa compiuta, saranno riconfermati ai loro posti. Se dovesse cadere nelle sue mani qualche seguace di Filippo, lo faccia impiccare.

Magnifico Conrado de Foliano.
Habiamo inteso quanto perfin a mò hay agitato et operato in quella parte de Genoese et similmente quanto te ha scripto lo illustre signore misser lo duxe et per questo tuo messo anchora habiamo inteso la risposta quale gli hay facta, el che tucto ne piace et ti ne commendiamo verum perché pur (a) daghi ad vedere per effecto al prefato misser lo duxe che nostra totale dispositione et voluntà è de havere omnino el locho dela Preda et che nullo modo vogliamo comportare che uno tristo, quale è Filippo Spinula, debbia fare cotanti mali. Ti dicimo che debbi [ 10r] atrovare in prestito da qualunque persona si vogliali cento ducati de soldi 54 per ducato, per dare a quelli cento fanti, quali tu e Francisco Capra havite ordinato mandare a fornire quelle forteze, solicitando apresso ch'el prefato domino lo duxe ne mandi cento altri fanti, li quali siamo certi bastarano al vincere la dicta Preda et obtenire la dicta impressa. Né credimo, como tu hay resposto al prefato duxe, che gli sianno necessarii cavalli per respecto che quelle parte credimo non sianno apte per cavalli, et tunc havendo dicti fanti et intentendote cum dicto Francisco, vogliamo che con qualche cavalli vada a Palavicino et per li altri loci circostanti et vicini al dicto loco della Preda per providere de farce fare una o doe bastide, quale sianno apte insieme con le forteze circumstante che voleno essere obediente, a stringere dicti Filippo et sequaci (b) suoy ita che gli venga volontà de venire con la coreza al collo, avisandoti perhò che non è nostra intentione che se gli faza pacto né veruno accordio, imo lo vogliamo destruere infine et il dicto loco, perché troppo ne saria grande manchamento l'havere patito tante tristeze et mali al dicto Filippo, et vogliamo che qualunque uno de quelli (c) del dicto Filippo accaderà essere pigliato lo faza impichare per la golla, perché cossì facendo serà uno dare exemplo alli altri de prendere partito et remedio al facto loro; et sarà casone de fargli fugere et abandonare el dicto loco della Preda, confortando insuper li zintilhomini dele forteze circumstante ad consignare le loro forteze liberamente et starci di bona voglia, perché, havutala dicta Preda et fornita che serà la dicta impresa, como altre volte havimo scripto, serà restituito a cadauno integrame(nte) il suo. Verum volimo bene che faci tale monitione ali dicti fanti, como per altro ti havimo scripto, che sianno costumati et che se deportano bene con quelli che ne 10v saranno obediente, siché essi non havessero a dedignarse, el che seria fare deli amici inimici, la qual cosa ne seria molestissima et non la comportaressimo per veruno modo. Et finalmente perché pur lo prefato domino lo duxe intenda perfectamente la voluntà nostra sopra ciò, ti dicimo che parendoti non bastare alla dicta impresali dicti ducento fanti, et parendoti (d) essergli necessarii cavalli, siamo contenti pigli quelli cavalli ti parerano bisognare et non manchi in cosa veruna ad fare, che vediamo la totale consumptione et desfactione d'esso Filippo et suoy sequaci, adcioché denique remangha securo quello camino et possa ognuno andare inanze et indretro cum mercantie liberamente, replicandote de novo che non vogliamo se faza verun acordio né pacto al dicto Filippo, imo vogliamo quello dicto loco dela Preda per nuy omnino, avisandolo che s'el aspecterà che nuy l'habiamo sforzato nele mano, lo faremo senza veruna remissione impichare per la golla. Vogliamo anchora che de novo, como havimo dicto de sopra, certifichi li predicti zintilhomini, quali consignarano le dicte forteze et che acceptarano li dicti fanti et che ne seranno obedienti, che havuta serà la dicta Predali farimo statim reassignare le loro forteze et levarimo via dicti fanti et remanerà tandem in quiete dicto paese. Si autem gli ne fossero qualche uno d'essi zintilhomini che fossero retrogadi et inobedienti, che non crediamo perhò, vogliamo che contra essi faci tale demonstratione in facti che cognoscano non fanno bene et che nostra totale intentione è che debiano obedire per fare che se renda securo dicto camino et paese di là. Et de tucte queste cose vogliamo che debbi intenderti con il predicto Francisco Capra, al quale scrivemo le simile cose et che versa vice se debbia intendere con ti. Data Laude, die tertio ianuarii 1452.
Cichus.


(a) pur in interlinea.
(b) sequaci su rasura.
(c) uno de quelli in interlinea.
(d) da non bastare a parendoti a margine.