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183. Francesco Sforza al doge di Genova 1452 febbraio 16 Milano

Francesco Sforza si scusa con il doge di Genova che alla consegna dell'assegnazione dovuta al doge di Genova, Leonardo da Pietrasanta, suo cancelliere, abbia constatata la mancanza di cinquecento lire. A tale errore, verificatosi per l'addizione dei dazi di Alessandria, si è riparato ordinando ai Maestri delle entrate di inviare prontamente al referendario di Alessandria mille lire imperiali con le quali si provvederà al completamento di di detta assegnazione.

Domino duci Ianue.
Havimo inteso con displicentia assay che, essendo andato ser Leonardo da Petrasancta, cancillero della signoria vostra, a retrare li denari delle assignatione, quale gli havemo facte, à trovato essergli manchato libre cinquecento de imperiali soprale assignatione della città nostra de Alexandria, dela qualcosa se ne dolemo grandemente. Et perché questo manchamento non è stato per nostro difecto, né per li Maestri dele intrate nostre, imo è proceduto per l'additione deli datii d'essa nostra città, quali havimo facto levare ad essa nostra città, per el che è proceduto dicto manchamento alla dicta [ 54r] assignatione et al designo nostro. Pertanto ne advisamo la vostra signoria acciochè sia informata pIenamente dela casone, perché è seguito dicto manchamento. Et perché nostra volontà è che la dicta assignatione non patischa veruno manchamento et che la vostra signoria sia satisfacta integramente, avisamola como havimo ordinato cum li Maestri del'intrate nostre che de presenti mandino al referendario nostro de Alexandria mille libre de imperiali per satisfare al dicto manchamento. Et siamo certi che primala ricevuta de questa serano mandati là, perhò confortiamo la vostra signoria che voglia remandare dicto ser Leonardo ad Alexandria ad recevere il compimento d'essa assignatione, certificando essa vostra signoria che per l'avenire non occorrerà più tal manchamento. Data Mediolani, die xvi februarii 1452.
Cichus.