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193. Francesco Sforza al vescovo di Tortona 1452 febbraio 19 Milano

Francesco Sforza si rivolge al vescovo di Tortona per perorare l'arcipretato di Sarzano. Si tratta del caso di Crisoforo da Lugano, vicario vescovile. È un vicario con molti benefici, e quell'arcipretato il duca vorrebbe venisse dato a don Nicola di Rubensi delo Reame, che è suo amico ed è anche raccomandabile per le sue virtù e costumi. Se poi lui, vescovo, avesse già provveduto a un sostituto, lo rimuova e si compiacerà sommamente di questi.

[ 57v] Episcopo Terdonensi.
Havendo nuy inteso como domino Chiristoforo delugano, vostro vicario, per una certa infirmità è rimastio stroppiato et senzaloquella in modo che non pò exercire l'officio né veruno altro suo beneficio che havesse, donde ve sette provisto de uno altro vicario, et li altri beneficii soy sonno como vacanti et senza governo, siamo ricordati del venerabile don Nicolao di Rubensi delo Reame, nostro grande amico et servitore, quale per altre nostre littere havemo commendato alla reverenda vostra paternità. Et perché l'havemo carissimo et fidato quanto dire se possa, et siamo desyderosi per le soe virtute et costumi ch'el habii qualche beneficii nel dominio nostro, confortiamo et carichamo la prefata paternità vostra che, per nostro amore et per le virtute soe, vogli deputare et constituire el prefato domino Nicolò in lo arciprevedato de Sarzano che teneva el dicto domino Chiristoforo. Dicemo solum come substitiuto, et non per tenirlo aluy, se pur ritornasse in bona convalescentia, che n'è stato referto che non scamparà troppo. Et quando accadesse la morte soa, che gli lo vogliate conferire liberamente et providergline opportunamente, et questo nuy vi rechiedimo con grandissima instantia che la reverentia vostra vogli compiacerne et satisfare ad questo nostro desyderio, et non denegarce questo se pensate fare cosa che ne sii grata. Et se veruno altro fosse substituto nel dicto arciprevedato, lo vogliate removere, perché, oltra che ne compiacereti sommamente, dicto domino Nicolao è idoneo, docto et aptissimo ad tale et magiore beneficio. Data Mediolani, xviiii februarii 1452.
Cichus.