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199. Francesco Sforza ai provisionati della cittadella di Novara 1452 febbraio 22 Milano

Francesco Sforza esorta i provisionati della cittadella di Novara a non voler accogliere l'invito di abbandonare la cittadella che, come gli ha riferito Lanfranco Garimberti, capitano della cittadella, è stato loro rivolto da Bolognino. Egli spera che essi vorranno riconfermare il loro attaccamento allo stato e aspettare altri dieci giorni in modo da consentirgli di poter provvedere a loro.

Omnibus provisionatis comorantibus in citadella Novarie.
Siamo advisati dalanfrancho Garimberto, capitaneo de quella nostra citadella, della deliberatione haveti facto de partirvi de quella nostra citadella per quello ve ha mandato a dire el Bolognino, dela qual cosa non possemo fare non ne meravegliamo che vogliati in questo modo abandonare quella nostra citadella, quale sapeti quanto è importantissima al facto nostro, rendendone certissimi che tucti et cadauno de voy sia non mancho desideroso del bene et stato nostro che nuy medesmi, como havemo continuamente veduto per experientia. Siché consyderando noy la fede et devotione ne haveti continuamente portato, non possimo fare non ne meravegliamo che cossì, subito, vogliati abandonare in tucto quella citadella. Pertanto ve confortiamo et caricamo tucti et ciascaduno de voy che per adesso non vogliati partirvi, se haveti caro il bene et stato nostro, como non dubitamo haveti et como havemo veduto per molte experientie, ma vogliati induciare ancoralì fino a deci dì, invigilando ala bona guardia, como haveti facto nel passato, adciò in questo mezo possiamo providergli, certificandovi che a nuy fareti cossa gratissima. In questo fati como havemo firma confidentia in voy, e che fareti. Data Madiolani, die xxii februarii 1452.
Zanectus.
Cichus.