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2. Francesco Sforza a Ioseph e Salamon 1451 dicembre 26 Lodi

Francesco Sforza scrive agli ebrei Ioseph e Salamon, dimoranti a Novara, che vuole siano consegnati al novarese Luigi Caccia tutti gli oggetti indicati nella precedente missiva, che furono di suo fratello Giovanni.

Ioseph et Salamon, ebreis in civitate nostra Novarie commorantibus.
Volemo et te commettimo debbi dare et consignare ad messer Aluyse Cazza, nostro citadino de quella città, una zornea de velluto cremosino cum la bramatura facta ad diamante d'intorno et delato, et una coreza fornita d'argento hai nel mano, quale forno de Iohanne, nostro fratello, facendote prima pagare la usura et il pretio, perché havevi dicte zornea et coreza in pigno, quali, secondo siamo informati, sono ducati trenta. Te dicemo bene, se vogli fare cosa ne piaza, gli faci piacere della usura, como te dirà il nostro podestà di quella città, perché tenerimo lo faci a nui proprii. Laude, die xxvi decembris 1452. (a)
Cichus.


(a) Così A.