Registro n. 13 precedente | 222 di 1330 | successivo

222. Francesco Sforza al podestà di Novara 1452 marzo 2 Milano

Francesco Sforza comunica al podestà di Novara che il governatore di Vercelli ha denunciato che Comino Cantone e Antonio da Milano, abitanti a Bulgaro, località sottoposta al duca di Savoia, mentre si recavano in quella città il primo novembre 1450, furono detenuti dall'ufficiale delle bollette Suardo e privati di due loro bestie e di altre cose con l'imputazione di provenire da luogo infetto. Pronti a rinnovare la prova che ciò non era vero, il duca dispone che venga loro restituita ogni cosa o che siano risarciti.

Potestati nostro Novarie.
Il magnifico gubernatore de Vercelli ne ha scripto como del'anno 1450, al dì primo de novembre, venendo in quella nostra città Comino Cantone et Antonio da Milano, habitatori del loco de Bulgaro, subiecto allo illustre signore duca de Savoya, cum doe soe bestie per fare alcune loro facende, forano destenuti per Iacomo Suardo, officiale nostro delle bollete, et toltogli le dicte loco bestie cum certe altre cose, con dirgli et imputargli che venevano deloco sospecto. Dela qual cosa diceno dicto Comino et Antonio havere facto prova, et etiam de novo se offeriscono provare che loro non venevano deloco sospecto, et che dicte bestie et altre cose gli forono tolte indebitamente et sforzatamente, de che ne habiamo preso admiratione assay. Pertanto volemo et commettemove che debiate omnino fare restituire dicte bestie et altre cose ad essi tolte in quello tempo alli predicti Comino et Antonio, 68r et non gli mancha uno punctale de strengha. Et non se retrovando dicte bestie et cose loro, vogliamo gli faciate pagare et satisfarli integramente del tucto, perché nostra intentione è che rehabiano ogni cosa aloro tolta. Data Mediolani, die ii marcii 1452.
Zaninus.
Cichus.