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244. Francesco Sforza ai Presidenti agli affari della città di Tortona 1452 marzo 6 Milano

Francesco Sforza sollecita i Presidenti agli affari della città di Tortona a pagare, oltre che per il mese in corso, anche per i mesi passati il carico del carriaggio per il castello di Milano, cui, in loro supplenza, ha dovuto far fronte lui. Devono saldare il tutto entro dieci giorni mandando a Filippo di Ancona la somma che è destinata al condottiero Giovanni dalla Noce, il quale, trascorsi invano i suddetti giorni, andrà da loro. A favore di Giovanni dalla Noce e di altri si è scritto similmente alle persone indicate in elenco.

[ 74r] Presidentibus negociis comunitatis civitatis nostre Terdone.
Siando vuy stati avisati per nostre littere che pagasti el debito del caregio da qui indreto et anche per questo mese presente, et ulterius solicitati cossì per lettere, como a boccha da Filippo de Anchona, et non havendo vuy fin a qui facto, ne maravigliamo et dolimo, perché pocho consyderati quanto importa al stato nostro et al bene vostro el lavorerio del nostro castello de Milano. Et se nuy non gli havessimo havuto più consyderatione che voy, pocho o niente gli seria lavorato, ma havimo noy proveduto a quelli gli tengono le carre (a) per voy. Unde bisogna mò che voy satisfaciati tucto quello haviti debito fra dece dì, mandando li denari al dicto Filippo, et ita ve commandiamo, avisandovi che havimo assignati li denari del vostro debito a misser Iohanne della Nuce, nostro conducterio, il quale aspecterà fin a dicto termino de dì deci, et deinde, non pagando vuy, ve ne succederà spesa, perché dicto domino Giovane venerà là et potiti credere ch'el non venirà a sue spese. Siché mandati li denari, perché non voressimo ve ne venisse spesa né damno alcuno. Data Mediolani, die vi marcii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.
In simili forma scriptum fuit infrascriptis pro dicto domino Iohanne;
domino episcopo Terdonensi,
comuni et hominibus Boschi
et Castellacii,
magnifice domine Luchine de Verme,
comunibus et hominibus Viguzoli,
Casalis, Nuceti, Monialis, et cetera.
In simili forma scriptum fuit pro Christoforo de Cremona infrascriptis:
comunibus et hominibus Lacus Maioris,
consulibus, comunibus et hominibus Valis Sicide,
presidentibus negociis civitatis Novarie,
consulibus, comunibus et
hominibus Viglevani et Mortarii.
Item misse fuerunt due littere:
domino Baptiste de Burgo sive soprascriptis.
Item in simili forma pro Iacobo de Arquata infrascriptis:
comunibus et hominibus plebium Bolate et Dexii,
comuni et hominibus Modoetie.
Item in simili forma pro Iohanne Galanto infrascriptis:
comunibus et hominibus vicariatus Septiani;
comuni et hominibus Burgi Seroni.


(a) le carre in interlinea.