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245. Francesco Sforza a Ludovico da Bologna 1452 marzo 7 Milano

Francesco Sforza comunica a Ludovico da Bologna, commissario di Tortona, che tal Francesco da Melfi, già uomo d'arme di Pietro Ungaro e ora con Bartolomeo Colleoni, ha derubato un tortonese di roba di valore. Prenda Francesco, i cavalli e la roba sua e non lo lasci andare fino a che il suddetto tortonese non riavrà quello che è suo.

[ 74v] Ludovico de Bononia, comissario Terdone.
Como credemo te devi recordare, sonno più dì che uno nostro cittadino de lì, quale al presente se trova qui da nuy, fo robbato da uno Francisco da Melfi, quale fo homo d'arme de messer Pier Ungharo et al presente è col magnifico Bartholomeo Collione, et toltoli robba de gran valuta, secondo devi essere informato et daluy intenderay. Pertanto volemo che, recevuta questa, habbi neIe mani dicto Francisco, li cavalli et robba sua et non libereray né luy né la robba sua per fino non sia facto contento et satisfacto integre il dicto nostro cittadino. Et non manchi. Etiam dicto citadino ce dice havere una scripta obligatoria de mano de Gottofredo, capo de squadra del dicto Bartholomeo, per casone de una parte dela soa robba. Pertanto intenderay l'una parte et l'altra, et vedi de operare ch'el cittadino habbi il debito suo. Data Mediolani, vii martii 1452.
Andreas Fulgineus.