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247. Francesco Sforza a Corrado Sforza Fogliani 1452 marzo 7 Milano

Francesco Sforza scrive a Corrado Sforza Fogliani di essere assai sorpreso per quello che gli ha comunicato lui, come anche Francesco Capra, cioè che quei fanti dicano che non intendono restare là neanche un'ora, eppure, mentre gli altri fanti stentano ad avere le loro tasse, questi, oltre ai duecento ducati già ricevuti, hanno anche le tasse in Alessandria e, tuttavia, fanno difficoltà a stare là il mese di marzo e di aprile.Non è, per il momento, d'accordo di accettare la proposta di Giovanni di Alessandria di riscuotere un soldo per ogni soma di frumento e sei soldi per ogni soma di sale.

[ 75r] Magnifico Conrado de Foliano.
Havimo recevuto le vostre littere cum certe altre copie, et inteso cossì le vostre, como quelle de Francisco dela Capra. Grandemente ne maravigliamo, et iterum ne maravigliamo che ce fierà facta la cosa cossì aspera et cossì extrema, che non pare che quelli fanti se voliano demorare là pur una hora. Et parne nova cosa che, dove li altri nostri non hanno apenale taxe, questi habiano le taxe in Alexandrina; et deinde habiano havuto ducento ducati, et se faciano cossì difficili ad volere stare là, dove intendimo debianno stare questo mese de marcio, et anche quello de aprile, per quelli ducento ducati, havendo etiandio le taxe, como havimo dicto. Quantum autem al ricordo de domino Iohanne de Alexandria, de riscotere uno soldo per somma de formento et sey denari per somma de sale, non volimo per adesso fare questa innovatione. Data Mediolani, vii marcii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.