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259. Francesco Sforza al clero novarese 1452 marzo 10 Milano

Francesco Sforza denuncia al clero novarese la mancata osservanza della deliberazione dei loro rappresentanti di impegnarsi subito alla raccolta della sovvenzione da darsi al duca, mentre fin al presente nulla si è fatto. Li sollecita a operare in modo che al più tardi entro dieci giorni si abbiano i denari.

Venerabilibus viris dominis de toto clero Novariense nobis dilectis.
Venerabiles viri, li vostri messi quali furono qua per la subventione per nuy rechiesta ad quello chiericato, secondo ne dixe lo reverendo misser lo vescovo vostro, se partireno con (a) conclusione et deliberatione che immediate, como fossero lì, dovesti mettere modo et forma ad retrare li denari dela predicta subventione che se ne potessimo valere de presente; fin ad qui non intendiamo che li habiati messo altro ordine, del che molto ne maravigliamo. Pertanto vi confortiamo, stringemo et caricamo, per quanto desyderati el bene nostro, che subito debiate provedere con quelli megliori modi et remedii che vi parirano, de retrare li dicti denari, che li possiamo havere infra deci dì al più tardo. Et in questo non sii manchamento alcuno, avisandovi ch'el nostro bisogno non pò patire più dimora, che fin adesso li havemo assignati per cosa importante al stato nostro; altramente non saremo ben contenti di facti vostri. Data Mediolani, die x marcii 1452.
Christoforus Franciscus.
Cichus.


(a) con in interlinea.