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296. Francesco Sforza a Corrado Sforza Fogliani 1452 marzo 21 Milano

Francesco Sforza vuole che Corrado Sforza Fogliani faccia osservare il contenuto delle lettere patenti concesse il 16 giugno 1451 a Mansimo de Patari da Fregarolo con le quali gli si concedeva che, saldata la quota di censo spettantegli per la tassa dei cavalli, non fosse costretto a nessun altro carico di quella comunità.

Magnifico germano nostro carissimo Conrado de Foliano, locumtenenti civitatis nostre Alexandrie.
Volendo noy usare de nostra benignità cum Mansimo de Patari, della nostra terra del Fregarolo, per la sua fede e meriti verso noy, li concessimo per nostre patente littere date Mediolani xvi iunii anni preteriti 1451, che, pagando luy et satisfacendo per la soa contingente parte deli denari del censo et delle spese delle taxe de cavalli, de per sé et non con quella communità del Fregarolo, non fosse constrecto ad niuno altro carrico occurrente ad essa communità, como se contene in esse nostre littere, aIe quale se referimo et le quale volimo sianno observate (a), como iaceno ad litteram. Farale adonche observare, non obstante cosa quale se trovasse scripta in contrario. Ex Mediolano, xxi marcii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.


(a) ob di observate in interlinea.