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3. Francesco Sforza a Francesco Capra 1451 dicembre 26 Lodi

Francesco Sforza sollecita Francesco Capra a portare prontamente a termine la commissione affidatagli sulla base di quanto indicatogli dal duca e dal doge genovese. L'avverte di astenersi dall'intromettersi nelle faccende che riguardano il doge e Filippo Fieschi. Gli piace che i gentiluomini lascino le fortezze in mano di Antonio Cassano, perché ciò consente di rendere sicuro il percorso per Genova e la liberazione da Filippo. Lo informa che scriverà a Giacomo della Rocca e a suo figlio di andare da lui. Scriverà pure a Paolo e Uberto Spinola di andare tranquillamente da Corrado rassicurandoli che non saranno vittime di saccheggi. Similmente scrive al castellano di Pallavicino.

[ 3v] Francisco Capre.
Habiamo recevuto più toe littere per le quale restiamo advisati pienamente di tucto quello hay agitato in quelle parte, che tucto ne è piaciuto. Dela qual cosa te ne commendiamo, carichandote ad exequire quanto hay in commissione da nuy più celermente che te sia possibile et con tale diligentia che ne daghi ad intendere con effecto che habbii bene operato satisfacendo demum alla voluntà nostra et cossì del'illustre duxe de Zenova. Circa el rendere el camino che va in Zenovese bene securo et il terare Filippo Spinula fora de quello locho della Preda, sebene il deveste cavare a pezo a pezo, perché, como tu say, cossì è la totale nostra intentione e voluntà, et ad questa sola facenda vogliamo debbi attendere con ogni tuo studio et cura, et perché ne scrivi che, ad suasione et voluntà del'iIlustre signore duxe, hay inserto nell'ambassata, quale havevi ad fare ad el magnifico domino Iohanne Filippo dal Flischo certe parole, per casone della differentia che vertisse frale loro signorie, ti dicimo che per veruno modo non te debbi mischolare in esse facende, perché non è impresa da te, ymmo lassale stare et attende diligentemente a fare quello che hay ad fare. Ne piace proinde che quelli zintilhomini restano contenti lassare le soe forteze in le mano de domino Antonio da Cassano, quali zintilhomini certificaray per parte nostra che questa cosa se fa a ben per rendere il dicto camino securo et per cavare il dicto Filippo fora de dicto loco et che quando queste cose saranno expedite, ogni homo deloro remanerano bene contenti. Ad Iacomo dela Rocha et al figliolo scrivemo per nostre littere in bona forma che vengano da nuy, como tu ne hay recordato. Ti advisamo superinde, como scrivimo a Polo et Uberto Spinuli, che debiano andare liberamente ad Conrado, nostro fratello, (a) [ 4r] secondo sonno richiesti, perché non gli firà facto veruna molestia, et cossì scrivemo ad esso Conrado, siché anchore tu confortarayli ad andare, certificandoli ch'el non gli bisogna salvoconducto, perché possono loro et tucti li Zenovesi venire et stare securamente nel dominio nostro. Al facto che per lo desobedire hanno facto li predicti Polo et Uberto, sialevata voce che Conrado voglia fare sachezare li lochi de quelli zintilhomini, et che per questo sonno li loro homini fugite le soe robbe, ti dicemo che questa cosa molto ne rencresce et dole et ne prendiamo spiacere assay, perché non è puncto nostra intentione che gli se faza veruna molestia, ymmo se altri li volesse fare veruno nocimento, nuy gli metteressimo ogni facultate nostra per defendergli, como bene ne scrivimo ad essi zintilhomini et anche al predicto Conrado, carichandolo ch'el debbia tractare bene tucti quelli zintilhomimi et homini como li nostri proprii subditi, per el che anchora tu poderay similmente confortarli a stare quieti et de bona voglia. Al castellano da Pallavicino scrivimo in tale forma che intenderà chiaramente la voluntà nostra. Denique replicando te dicemo che debbi carezare tuti quelli zintilhomini et confortargli, certificandoli che como sarà asecuratala via et cavato dicto Filippo dal dicto loco della Preda, li serà restituita ogni cosa soa. Data Laude, xxvi decembris 1452. (b)
Cichus.


(a) Segue siché anchora tu confortarali ad andare depennato.
(b) Così A.