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315. Francesco Sforza a Corrado Sforza Fogliani 1452 marzo 24 Milano

Francesco Sforza vuole che Corrado Sforza Fogliani faccia sapere a Raffaele Adorno che si è detto disponibile ad accordarsi con lui, che egli non intende fare cosa alcuna contraria ai capitoli della lega stipulati con il doge e la comunità di Genova. Circa i quarantamila ducati, dice di averne preso atto e lo ringrazia del suo suggerimento. Vuole che le truppe di Gaspare Vimercati siano fornite di strame e fieno buoni.

[ 97r] Magnifico Conrado de Foliano.
Inteso quanto ne hay scripto per toe littere de misser Rafaello Adorno, quale volontera se acconzaria con nuy, respondemote che volimo che gli respondi per nostra parte con quelle gratiose et amorevele parole te parerà che nuy volontera gli faressimo cosa grata, ma non poressimo acceptarlo, che non contrafacessimo alli capituli dellaliga havemo con lo illustrissimo signor misser lo duxe et magnifica communità de Zenova, alli quali non volemo contrafare per niente. Dicemo bene cossì che s'el vede possiamo operare cosa alcuna per luy con el prefato signore duxe et communità de Zenova, ch'eI farimo de bona voglia, purché sappiamo quello havemo a fare per luy. Alla parte de quelli quarantamilia ducati, et cetera, non te dicemo altro, salvo che de tucto restiamo advisati, et te commendiamo del'adviso ne hay dato. Ulterius, perché il conte Gasparro ne dice che alle soe gente d'arme sonno alogiate dellà gli fi dato strami che sonno guasti et marci, volimo che provedi che gli sia dato del stramo e feno bono. Data Mediolani, die xxiiii marcii 1452.
Marchus.
Cichus.