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320. Francesco Sforza a Pietro Campofregoso e a Stefano Doria 1452 marzo 27 Milano

Francesco Sforza raccomanda a Pietro Campofregoso, doge di Genova, il fiorentino Zanobi de Gaddi che deve andare a Genova per una sua causa civile contro Melchione e Biagio de Gradi e alcuni altri. Gli chiede di volergli fare amministrare giustizia con rito sommario. In simile forma scrive al genovese Stefano Doria, console dei mercanti lombardi a Genova.

Illustri domino, tanquam fratri nostro carissimo, domino Petro de Campofregosio, Dei gratia Ianuensium duci, et cetera.
El nobile citadino Zanobi de Gaddi da Fiorenza ha ad agitare civilmente alcuna (a) soa causa in quella magnifica vestra communità contra uno Melchione et Biasio da Gradi et alcuni altri, como la signoria vostra intenderà, o per luy o per suo fattore. Pertanto recommendiamo le soe rasone ad essa vostra signoria, pregandola che, cognita veritate, gli piacia farli ministrare rasone summaria et expedita, ita che non habia ad essere straciato per litigii, imo sia presto expedito a modo de bono mercadante, la qual cosa a nuy serà grata. QuaIi siamo apparechiati in simile cosa per li subditi della signoria vostra. Data Mediolani, die xxvii marcii 1452.
Bonifacius.
Cichus.
In simili forma spectabili amico nostro carissimo, Stefano de Auria, civi Ianuensi et consuli mercatorum Lombardorum in Ianua.


(a) Segue cosa depennato.