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33. Francesco Sforza a Giovanni da Alessandria 1452 gennaio 9 Lodi

Francesco Sforza, aderendo alla richiesta di Giorgio Spinola perché perori la liberazione di Paolo Spinola, scrive a Giovanni da Alessandria di saggiare gli umori del doge circa detta liberazione, mettendo in evidenza, se lo vede compiacente, l'intervento di Paolo. Si scusi se il duca gli scrive, ma vuole, suo tramite, assicurarlo che caverà Filippo da Preda e che riavrà quel gentiluomo dei Doria. Se, invece, lo trovasse maldisposto, gli esprima tante scuse e gli faccia comprendere che non si intendeva dargli alcun affanno con la richiesta a favore di Paolo.

[ 16v] Domino Iohanni de Alexandria.
È venuto qua da nuy Zorzo Spinula il quale, gravandose molto e dolendose della detentione de Paulo Spinula, ne ha pregato che vogliamo scrivere et intercedere appresso lo illustre duce laliberatione soa. Il perché, inteso quanto ne ha dicto et facendo pur noy extima assay della casa Spinula, per tenere l'amicicia soa havimo scripto al prelibato illustre duce et date le littere ad esso Zorzo pregando la signoria soa che, atteso che dicto Paulo ha facto quanto ha potuto per la reductione de Filippo Spinula, ch'el lo voglia havere recommendato perché, ad ogni modo se rehaverà quello citadino de casa Dorio et Filippo se cavarà dellà s'eI se dovesse cavare a pezo a pezo. Ma perché anchora non voressimo spiacere al'illustre duce cerchando questaliberatione, a noy pare che in questo facto sia da procedere cum bona industria e grande prudentia per salvarse utrinque. Pertanto volimo che voy siate cum el duce et primo faciate la excusatione nostra se gli scrivimo per costuy, perché ne siamo molto pregati, et cerchareti intendere l'animo della soa signoria; circha questo et comprendendo voy ch'el non habia troppo exoso et non pigliasse sdegno de questo nostro scrivere per laliberatione de dicto Paulo, voglimo che pregate, instate et facte quanto poteti per la liberatione, dicendo che, havendo luy facto quanto ha potuto per la reductione de Filippo è da fir havuto commendato; et che como havimo supra dicto ad ogni modo cavarimo dellà Filippo et se rehaverà quello zintilhomo Doria, et che gli havimo mandato denari per quelli fanti che tenemo là con Francisco Capra a quella impresa, et che la soa signoria gli voglia ancora ley mandare delli fanti. Sed si pur comprendessimo che non valisseno le suasione [ 17r] et conoscesino che non gli piacesse e non lo volesse relassare né alargarlo né humanità veruna usarli, facte la scusa nostra, como havimo sopra dicto; et de quanto serà seguito ne avisareti per vostre littere, usando in questo de vostra solita prudentia in fare che la casa Spinula conosca che facimo volontiera ciò che possimo per laliberatione de Paulo, et anche in dare a vedere al'illustre duce che non gli volemo spiacere per questo, et tractareti questa materia tantum humane quanto serà possibile, monstrando sempre non volere despiacere alla soa signoria, avisandone che havimo scripto unalettera a voy in commendatione de dicto Paulo e data la littera al prelibato Zorzo Spinula. Data Laude, die viiii ianuarii 1452.
Cichus.