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347. Francesco Sforza al podestà di Tortona 1452 aprile 2 Milano

Francesco Sforza comanda al podestà di Tortona di non dilazionare oltre il pagamento del Colleone o dei suoi compagni per quel tanto di tasse che sono loro ancora dovute. Vuole che abbia effetto il compartito degli alloggiamenti fatto da Giorgio de Nono e sia attuata l'addizione fatta da Ludovico da Bologna.

Nobili viro potestati Terdone nostro carissimo.
Altre volte scripsemo a quella nostra comunità che dovesse satisfare al magnifico Bartholomeo Coglione o alli suoy compagni de tucto quello gli resta a dare per casone delle taxe, nonobstante la conventione facta d'essi denari per Lanzalotto da Parma, suo cancillero, quale da ogni lato fo iniqua et falsa per rispecto che se intendeva fugire, como ha facto. Et perché intendiamo essa comunità fin a mò essere stata renitente a fare la dicta satisfactione integramente, et nostra intentione non è che dicta conventione facta per esso Lanzalotto debia valere, perché fo facta fraudolentamente, ti commectiamo et volimo che debbi stringere essa predicta communità a fare il suo devere integramente de tucto quello restavano a dare per la casone predicta, primala dicta conventione falsa, facendo circa ciò per modo che più non ti habiamo ad replicare. Ceterum, perché intendiamo essa dicta communità non exequire nel facto deli allozamenti secondo che fu facto il compartito per il circonspecto Zorzo de Nono et l'additione facta per Ludovico da Bologna, ti dicemo che nostra intentione è che dicto compartito et dicta additione siano exequiti; et perhò ti commettiamo che li faci servare et exequire senza alcuna exceptione, [ 110v] intendote sopra ciò con esso Ludovico per modo et forma che esso magnifico Bartholomeo né li suoi compagni non habiano ad reclamare più. Data Mediolani, die iiii aprilis 1452.
Bonifacius.
Iohannes.