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352. Francesco Sforza a Cipriano de Mari 1452 aprile 6 Milano

Francesco Sforza si scusa con Cipriano de Mari in Genova di aver tardato a rispondergli e gli scrive solo ora per fargli cenno della ricevuta del suo scritto perché era in attesa di avere qualcuno dei suoi da Genova. Lo ringrazia delle informazioni comunicategli e lo sollecita a costantemente ragguagliarlo di quel che succede lì.

Spectabili viro amico nostro carissimo Cipriano de Mari in Ianua.
Habiamo recevuto una vostra littera, già sonno alcuni dì, de dì quindeci del mese passato, ala quale per fin ad hora non habiamo curato fare resposta, pur perché aspectavamo che qualche uno delli nostri, quali sonno lì in Zenoa, venissero qua da nui hora, vedendo che fin al dì presente non ce n'è venuto alcuno, vi scrivemo la presente solo ad effecto perché intendeati che habiamo recevuto essa vostralittera. De quanto ne haveti scripto et deli advisi che ne faciti delle cose agitate lì, ne commendiamo molto la diligentia et fede vostra et vi ne rengratiamo, et cossì delle proferte quale ne faciti, ve ne siamo tenuti et obligati. Confortiamove ad avisarne spese volte delle cose occorrerano in dies dal canto dellà, perché nuy l'haverirno gratissimo et acceptissimo. Et se dal canto nostro bisognasse fare una cosa più che un'altra, haverimo carissimo esserne advisati. Data Mediolani, die vi aprilis 1452.
Bonifacius.
Cichus.