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372. Francesco Sforza a Luca Schiavo 1452 aprile 15 Milano

Francesco Sforza scrive a Luca Schiavo, conestabile dei fanti, di aver ricevuta la comunicazione dei fanti che ha assunto di nuovo e di quello che richiede. Gli fa sapere che lo asseconderebbe nelle sue richieste, ma le grandi spese che deve al presente affrontare non gli consentono di accontentarlo.

Strenuo viro Luce Sclavo, peditum conestabili nostro dilecto.
Havimo recevutala toalittera et inteso quanto ne scrivi delli fanti, che tu hay tolti mò novamente, et cossì de quello che tu ne recerchi al presente per subsidio delli dicti fanti et che te vogliamo acrescere la conducta toa, et cetera. Breviter respondendo te dicemo che nostra intentione è compiacerte in ogni cosa, ma consyderate le c[ 120r] spese grande che ne accadeno al presente, como tu poy bene consyderare per spazare tante migliara de persone che ne ritrovamo adesso, non possemo farte quello ne recerchi, perché volemo dare li denari et mantenire quelle gente che noy havemo. Ben te confortiamo a stare di bona voglia perché con lo tempo (a), et quando non haveremo da fare tanto quanto ne accade al presente, se sforzaremo farte delle cose che te seranno in piacere, et farimolo de megliore voglia che tu non lo recercharay per la fede et devotione toa verso noy et lo stato nostro. Data Mediolani, die xv aprilis 1452.
Zanninus.
Iohannes.


(a) Segue et quando depennato.