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381. Francesco Sforza al vescovo e al clero novarese 1452 aprile 18 Milano

Francesco Sforza sollecita il vescovo e il clero novarese, oltre ad informarne il collettore della sovvenzione, a consegnare al messo di suo fratello Corrado Sforza Fogliani i quattrocento ducati convenuti e al fratello assegnati, avvertendoli che il messo sosterà lì a loro spese finché non avrà ricuperata integralmente la predetta somma.

[ 124r] Reverendo in Christo patri ac venerabilibus dominis Dei gratia episcopo et toti clero Terdonensi, nec non collectori subventionis ibi.
Havemo assignato al magnifico nostro germano signore Conrado quelli ducati quattrocento d'oro di quali setti componuti con nuy per la subventione rechiesta, che crediamo per una bona parte debbano hormay essere scossi. Pertanto confortiamo et charichamo le reverende vostre paternità che, subito vedute le presente, debiati numerare o fare numerare al portatore presente, messo del prefato signore Conrado, che vene lì per questa casone, tucti quelli denari che sonno rescossi et così quelli che restano, el quale resto vogliate fare pensiero de recuperare de presente per ogni modo et via expediente, et non diferire più in longo questa cosa, perché questo è facto importantissimo al stato nostro che non pò patire più dimora. Siché vogliati subito expedire el dicto messo ch'el non stii lì impazato, che starà pure alle vostre spese, finché l'habia dicti denari integramente. Et in questo iterum atque iterum vi confortiamo et stringemo per quanto desyderate el bene del stato nostro. Data Mediolani, die xviii aprilis 1452.
Christoforus Franciscus.
Cichus.