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390. Francesco Sforza a Pietro Campofregoso 1452 aprile 22 Milano

Francesco Sforza segnala a Pietro Campofregoso, doge di Genova, di aver saputo da Filippo Borromeo che un Venturino suo dei Borromei che conduceva da Pavia a Genova dei fustagni fu derubato da alcuni genovesi all'altezza di Busalla della merce che trasportava. Quantunque sappia che Filippo ha già avuto dal doge assicurazione scritta della restituzione della merce, lo Sforza interpone la sua raccomandazione per tale ricupero.

[ 127v] Illustri tanquam fratri nostro carissimo domino Petro de Campofregosio, Dei gratia duci Ianuensi, et cetera.
Ne ha dicto il magnifico conte Filippo Bonromeo, nostro dilectissimo, che facendo condure da Pavia ad Zenoa Venturino suo di Bonromei certa quantità de fustanei, quando foreno alla terra vostra de Buzalla, alcuni de quelli vostri homini gli tolsero, como da dicto Venturino sappiamo che la signoria vostra è informata. Però che ne afferma esso conte Filippo havete scripto in favorevele forma per la restitutione de dicti fustanei et, quantumque non dubitamo la fraternità vostra, etiam per nostro respecto non gli mancharà di quanto sia necessario per recuperatione della cosa soa, tamen ex abundanti ve recommendiamo il dicto conte Filippo et le cose soe che, lassiamo andare, facessemo in questi casi il medesmo per cadauno delli vostri, mal'haverimo a singulare piacere, et tanto più ne sarà grato quanto per la devotione et fede soalo amemo cordialmente. Data Mediolani, die xxii aprilis 1452.
Irius.
Cichus.