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427. Francesco Sforza a Battista Visconti, a Giorgino e a Tommaso da Piemonte, a Francesco, Amerigo e Barnabò da Sanseverino, ad Alberto Visconti e a Pupo de Pisis 1452 maggio 2 Milano

Francesco Sforza comunica a Battista Visconti, capitano del divieto nel territorio novarese, di aver ordinato a tutti i soldati sistemati nel Tortonese e nel Novarese che devono andar via da lì e trovarsi il nove, o al più tardi il dieci del mese, nel Lodigiano a Corno per andare in campo. Vuole, perciò, che si trovi con i predetti uomini e non li abbandoni fino a che il giorno dieci saranno alloggiati al Corno, dove troverà chi dirà il da farsi. Allora egli potrà far ritorno al suo ufficio, ma avendo avuto cura che le truppe non facciano danni ai sudditi. Per il percorso si accorderà con Raffaele Zaccaria, capitano della Lomellina, tenendo presente che la via da seguire è quella di Parasacco: si fermeranno al di là del Ticino, per passarlo il giorno seguente di buon'ora, sostando poi sulla sponda opposta del fiume. Informi il duca sul numero dei cavalli con cui si è mosso e sul passaggio del Ticino. Si è scritto similmente ad altri indicati in elenco.

Nobili viro Battiste de Vicecomitibus, dilecto capitaneo nostro devetus (in) territorio Novariensi.
Dilecte noster, nuy havemo scricto e ordinato ac tucte le nostre gente allozano in Tertonese et in Novarese, et cusì scrivemo per alligate ac quilli che allogiano in la tua iurisdistione che se debbiano levare con tucti li cavalli, cariagii et arme loro et venire via per modo che a dì viiii, o x del presente al più tardo, se trovano allogiati in Lodessana al Corno per andare fora in campo. Pertanto te commectimo et volemo che subito, hauta questa, te trovi cum li predicti et cum loro pigli provisione che se leveno per modo che, senza fallo alcuno, a dì x del presente, se troveno allogiati al Corno, como havimo dicto, et tu, volemo che venghi cum loro et non li abandone may finché siano allogiati al Corno, dove trovaray uno deli nostri, quale gli ordenerà quello che haverano ad far. Et allogiati che siano, te ne poray tornare al tuo officio, habiando cura che in levare de queste gente non se faza a rencrescimento ali homini nostri, et venire per luochi dove se faza manco damni sia possibile ali nostri subditi, intendendoti prima che te levi cum Rafaele Zacharia, nostro capitaneo de Lomelina, perché aluy havimo scripto che se intenda con ti, et faray la via da Parasacho dove, cioè, dal canto dellà da Tesino, poray allogiare et l'altro dì, ad bona hora, passare Tisino. Et fa che per ogni modo te trove con le dicte gente al Corno al dicto dì decimo. Et advisarane poy per toalittera quando li haveray conducti et con quanti cavali. Così ne adviseray del dì che passaray Tesino con queste gente. Siché del tuto siamo ben chiari. Data Mediolani, ii maii 1452. In quello dì che passareti con la gente Tesino, allogiate da qua presso ala 141r riva et l'altro dì venati via de tracta, como havimo dicto. Et questo nuy facimo per magiore commodità d'esse, perché haverano pur da fare assay in quello dì passarà Tesino, ad allogiare de qua, como è dicto. Data ut supra.
Persanctes.
Cichus.
In simili forma scripte fuerunt infrascriptis:
strenuis viris Georgino et Thome de Pedemontibus, squatreriis nostris dilectis;
magnificis et strenuis viris Francisco, Americo et Barnabovi, fratribus de Sancto Severino, armorum ductoribus;
strenuis viris Alberto Vicecomiti et Pupo de Pisis, squadreriis nostris dilectis.