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436. Francesco Sforza al podestà e agli Anziani di Alessandria 1452 maggio 4 Milano

Francesco Sforza sollecita il podestà e gli Anziani di Alessandria a porsi subito all'opera perché sia riparato il ponte sul Tanaro, che attualmente non si può passare a cavallo montato. Ricorda loro che hanno ottenuto un dazio per la riparazione del detto ponte. Vuole che con la prima loro lettera gli comunichino il compimento di tale opera in modo che si possa cavalcare e fare trasporti in sicurezza. Impone al podestà di avere come sua principale preoccupazione tale lavoro. Richieda, se occore, l'aiuto di Giovanni Chiappano.

Nobilibus dilectissimis nostris potestati et Ancianis civitatis nostre Alexandrie.
Sentimo ch'el ponte lì de Tanaro sta in procinto de menare ruina et non se può cavalcare se non cum grande periculo et se non se mena il cavallo a mano, il che ultra che torni ad mancamento al'honore nostro et a vuy, poteria ancora nelli casi occorrenti tornarce ad gran damno. Per la qual cosa, recordandoce quella comunità havere da nuy obtenuto certo emolumento de datio per reparatione del dicto ponte, prendimo maiore admiratione in non havere facto opportuna provisione ad ciò, et perhò disposti totalmente che senza alcuna dilatione se acconzi, ricevuta questa, dariti tale et sì facto ordine che, sine aliqua mora, se repari et acconci in modo che se possa cavalcare et carrigare securamente senza alcuno periculo. Et fate che per la primalittera receviamo dellà, siamo advisati che elIo sia acconcio, gravando et strengendo ti, potestate, a solicitare et fare dare expeditione ad questa cosa, posponendo ogni altra toa facenda, requedendo etiam Zohanne Giappano, se serà necessario adiutare et solicitare questo facto, perché più presto se expedisca. Data Mediolani, die iiii maii 1452.
Andreas Fulgineus.
Andreas Fulgineus.