Registro n. 13 precedente | 437 di 1330 | successivo

438. Francesco Sforza a Venereo da Cotignola 1452 maggio 4 Milano

Francesco Sforza ricorda a Venereo da Cotignola, castellano della cittadella di Alessandria, che è tenuto a starsene nella fortezza, mentre capita che lo vedano nei vicini orti a spasso o a raccogliere erba. Ad evitare gli inconvenienti deve starsene fermo dentro della fortezza e, a sicurezza, non tenga calata giorno e notte la pianchetta.

Nobili viro Venereo de Cotignola, dilecto castellano nostro arcis nostre cittatele Alexandrie.
Semo advisati da persone che amano il stato nostro che tu non stai fermo dentro dalla forteza, como doveresti et sei tenuto, ma interdum et spesse fiade vay de fuora in alcuni orti o per tuo piacere o per cogliere herbe. Et bene che li dicti orti siano contigui et propinqui a quella forteza, tamen per evitare li inconvenienti poteriano occorrere, non intendemo che de presenti, correndo li temporali correno, pratichi più fuora né in li dicti orti né altrove, ma stii dentro, attendendo alla bona guardia, et cossì exequiray. Preterea sentimo che tu tene calatala pianchetta de fuora de quella rocheta dalla matina alla sera senza reguardo alcuno, cosa che al tempo del signore passato non fu may costumata. Pertanto volimo che per l'avenire non la tegni calata se non per caso de necessità. Data Mediolani, iiii maii 1452.
Andreas Fulgineus.
Andreas Fulgineus.