Registro n. 13 precedente | 439 di 1330 | successivo

440. Francesco Sforza a Opicino Roveda 1452 maggio 4 Milano

Francesco Sforza esprime a Opicino Roveda, armigero di Bartolomeo Colleoni, la sua indignazione per essere andato via senza avergli portato, come impostogli, il ragazzo, che vuole gli meni o gli mandi subito.

Strenuo dilecto nostro Opicino Rovede, armigero magnifici Bartholomei de Colionibus, et cetera.
Assay ce maraviliamo che tu sii partito de qua senza dire altro, et non hay po' menato qua quello regazo, secondo che te fu imposto, et non sapiamo donda proceda questo se non da toa grande presuntione, avisandote che fin a mò de questo non havimo voluto scrivere altro al magnifico Bartholomeo, rendendoce certissimi che quando el lo sapesse se renderia malcontento de ti. Et pertanto volimo, et te commandiamo, che subito tu mandi o meni dicto regazo, altramente gli provederimo altramente. Et intende bene. Data Mediolani, iiii maii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.