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444. Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Castelnuovo Tortonese 1452 maggio 6 Milano

Francesco Sforza chiede al podestà, al comune e agli uomini di Castelnuovo Tortonese di voler fare in modo che Giacomo da Castelnuovo, uomo d'arme del condottiero Colella da Napoli, che se n'è fuggito da lì, faccia ritorno da lui. Tale comportamento sarà assai gradito al marchese; facciano ciò ad evitare che Colella commetta qualche eccesso contro loro.

[ 145r] Nobili ac providis amicis nostris carissimis potestati, communi et hominibus Castrinovi Terdonensis.
Iacomo da Castelnovo, homo d'arme del spectabile e strenuo Colella da Neapoli, nostro conductero, è fugito lì in quella terra et pare non voglia tornare cum dicto Colella, et perché siamo per iusire fuora in campo fin a duy dì, metteria grande sconzo a dicto Colella et anche a noy. Per la qualcosa ve confortiamo et caricamo, per ogni bono exemplo de bene vivere, che vogliati fare ch'el dicto Iacomo ritorni e datilo in le mano del dicto Colella, del che siamo certissimi lo illustre nostro fratello, signore misser lo marchese, serà contentissimo. Et più doveti essere certi che se la soa excellentia l'havesse in Ferrara, ce lo mandaria, perché il simile farissimo con la signoria soa se ne havessemo uno similmente in la Camera nostra. Renditelo adonque senza exceptione veruna, adciochè, non lo rendendo, Colella, como a quello a chi rincresceria in questo tempo perdere homini d'arme, non prorumpesse a fare qualche excesso contra vuy, che ce rincresceria ultra modo et più che s'el fosse facto alli nostri. Data Mediolani, die vi maii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.