Registro n. 13 precedente | 447 di 1330 | successivo

448. Francesco Sforza a Corrado Sforza Fogliani e al capitano del distretto di Alessandria 1452 maggio 6 Milano

Francesco Sforza dice al fratello Corrado Sforza Fogliani, luogotenente di Alessandria, di aver inteso da alcuni cittadini di lì e daluchino Gambarino, vicario generale ducale, di alcune intollerabili disoneste novità fatte nella vigna di Matteo Inviziati da Alessandria per cui lui vuole che, acchiappatine gli autori, li punisca in modo che non abbiano a gloriarsene. In uguale forma ha scritto al capitano del distretto di Alessandria.

Magnifico fratri nostro carissimo Conrado de Foliano, locontenenti nostro Alexandrie.
D'alcuni nostri citadini d'Alexandria et da misser Luchino Gambarino, nostro vicario generale, havemo recevuto le introcluse littere continente certe novitate facte in una vinea de Matheo Inviciato d'Alexandria. Et perché tale novitate sonno tante deshoneste quanto podesseno essere, et non sonno da tolerare per modo alcuno, volemo che intesa questa cosa et constandote per vere indicii (a) che sonno quelli che hanno commisso tale novitate, tu li destegni personalmente et mediante la iustitia (b) li punissi (c), in modo che non se possino gloriare del malfare. Data Mediolani, die vi maii 1452.
Irius.
Cichus.
In simili forma capitaneo districtus Alexandrie mutatis mutandis, non inclusis litteris.
Cichus.


(a) constandote per vere indicii in interlinea su mediante ogni altra informatione expediente vedi de intendere depennato.
(b) tu li destegni personalmente et mediante la iustitia in interlinea su et trovandoli depennato.
(c) Segue como vole la rasone et depennato.