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456. Francesco Sforza al podestà di Pavia 1452 maggio 9 Milano

Francesco Sforza vuole che il podestà di Pavia liberi il famiglio di Colella da Napoli che lo stesso Colella aveva fatto imprigionare per essere fuggito dalui. Siccome detto famiglio si è rappacificato con il Colella, e dato l'intervento del medesimo Colella per fargli restituire la caldaia, sottratta dal suo uomo a un poveraccio, cessano i motivi per la trattenuta agli i arresti del predetto famiglio.

Spectabile viro dilecto potestati nostro Papie.
Ne ha significato el strenuo Colella da Neapoli, nostro conductero, che havendo luy facto sostenire a questi dì passati uno suo famiglio quale era fugito da luy, et volendolo mò liberare, perché è rimaso d'acordio cum si, tu non lo voy lassare della pregione, allegando che l'è sequestrato in pregione per una caldera furata o tolta ad uno povero homo, la quale caldera dice esso Colella farà restituire, per la qualcosa, siando cossì como è dicto, et facendo la restitutione della caldera, siamo contenti et volimo che tu lo faci liberare et restituire a dicto Colella. Data Mediolani, die viiii maii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.