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458. Francesco Sforza al podestà, al comune e agli uomini di Castelnuovo Tortonese 1452 maggio 9 Milano

Francesco Sforza rimprovera il podestà, il comune e gli uomini di Castelnuovo Tortonese per non aver seguito il suo consiglio di restituire a Colella da Napoli il suo uomo d'arme Giacomo da Castelnuovo, fuggito dalui e riparato lì, il che non sarebbe avvenuto con il marchese. Ha inteso che l'hanno lasciato fuggire, altra cosa di certo non gradita al marchese. Il duca ha fatto arrestare Pietro Torto e l'ha poi liberato per reverenza al detto marchese.

[ 149r] Nobilibus ac providis amicis nostris carissimis potestati, communi et hominibus Castrinovi Terdonensis.
A questi proximi dì passati ve scripsemo et confortassemo humanamente che ve volisseve restituire et dare nelle mano al strenuo Colella da Neapoli, nostro conductero, Iacomo da Castelnovo, suo homo d'arme, fugito daluy et reduto lì, certificandove ch'el illustre signore misser lo marchese nostro fratello ce lo faria rendere s'el fusse fin a Ferrara, perché ancora noy faressimo il simile alla sua signoria se ne havessemo uno similmente in la Camera nostra. Il che non haviti voluto fare, anci, secondo siamo informati, l'haviti facto fugire et occultare, che credimo rincrescerà al prelibato illustre signore misser lo marchese quando lo sappia, et ve scrissemo che non lo facendo ne sequierà scandolo et inconveniente. Et già è stato arestato Petro Torto, el quale pur havimo facto liberare per reverenza del sopradicto signore marchese. Ma ve advisamo che ne sequirà delli altri, non facendo andare dicto Iacomo al prefato Colella, e noy non gli potrimo remidiare se non vorimo dare torto alli nostri. Vogliate adoncha, che denuo ve lo confortiamo, far contento Colella, azò che non ve segua damno che a noy rencresseria ultra modo. Data Mediolani, viiii maii 1452.
Ser Iacobus.
Cichus.