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467. Francesco Sforza a Bartolomeo Porro 1452 maggio 10 Milano

Francesco Sforza assolve Bartolomeo Porro, podestà di Alessandria, per non essere riuscito ad acciuffare Alessandrino che l'ha prevenuto scappandosene nel Monferrato. Lo loda per la detenzione di sua moglie e dei figlio; requisisca robe e cavalli suoi, se mai ne avesse. Liberi quall'altro Alessandrino, colpevole di sola omonimia. Cerchi, senza perdere altro tempo, di metter mano alla riparazione del ponte.

[ 151v] Egregio viro Bartholomeo de Porris, dilecto potestati nostro Alexandrie.
Veduto quanto ne scrivi havere exequito intorno al facto de Alexandrino, homo d'arme, quale non hay possuto havere per essere fugito per prima in Monferrà, non occorre farte altra resposta se non che te commendiamo in havere scripto per la detentione della mogliere et figlioli, et cossì faray anchora della robba et cavalli trovandosene havere. Quello altro Alexandrino dice havere astrecto ad dare securtà, per dubio non fosse quello del quale nuy scrivevamo volimo che, ricevuta questa, debbi liberare et desobligare et luy et la securtà soa, perché luy non è quello del quale noy te scrivessimo. Data Mediolani, x maii 1452.
Solicitaray il ponte se acconzi senza perderli tempo alcuno, secondo scrivi li è dato ordine. Data ut supra.
Andreas Fulgineus.
Andreas Fulgineus.