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47. Francesco Sforza a Giovanni da Barbiano 1452 gennaio 13 Lodi

Francesco Sforza ordina al conte Giovanni da Barbiano che, avendo già predisposto due o tre cavalli e la compagnia dei suoi famigli, si metta in viaggio, essendo già arrivato a Padova il re dei Romani. Vada a Pavia e, dalì, si rechi per acqua a Cremona, dove si disporrà tutto per l'andata a Ferrara assieme con suo figlio Galeazzo. Similmente si è scritto ad altre persone riportate in elenco.

Comiti Iohanni de Balbiano.
Ve havimo per l'altra nostra ultimalittera scripto che siando el serenissimo re de Romani passato in Italia et già arrivato ad Padoa, ve dovesti mettere in ordine dele cose necessarie menando con voy doy o tre cavalli et famigli necessarii al bisogno vostro, como havete inteso, adciochè como ve scrivessimo del partire subito ve ponesti in camino et seguire quanto ve fosse ordinato. Il perché mò per questa ve dicemo et carricamo che ve debiate senza dimora partire cum le cose vostre, cavalli et familii, como è dicto, et transferirve a Pavia et delì per aqua ve condureti a Cremona per modo che, senza manchamento, per tucto el dì de dominicha proximo futuro che serà a dì xvi del presente, ve ritrovate essere a Cremona, perché, ordinandose lì le cose opportune per lo andare a Ferrara, como havete inteso, tutti quelli andarano in compagnia de Galeazo, nostro figliolo, farano capo a Cremona. Data Laude, die xiii ianuarii 1452.
In simili (a) forma, mutatis mutandis, scriptum fuit:
Octaviano Vicecomiti,
Melchioni de Marliano,
comiti Franchino Rusche quod mittat filium,
Bolognino, quod mittat filium,
reverendissimo archiepiscopo Mediolani, quod mittat nepotem,
domino Iohanni de Angussolis,
domino Manfredino de Beccharia,
(b) Iohanni de Balbiano,
Bernabovi de Sancto Severino,
domino Petro Vicecomiti, quod mittat filium,
domino Iohanni Ludovico Palavicino,
domino Francisco Vicecomiti,
domino Octoni de Mandello,
domino Augustino de Beccharia.


(a) In A similia.
(b) Precede comiti depennato.