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498. Francesco Sforza a Lanfranco Garimberti 1452 maggio 29 in Villa Aquenigre

Francesco Sforza, dopo un accenno alle voci poco confortanti sulla cittadella, sprona Lanfranco Garimberto, capitano della cittadella di Novara, a essere molto attento nella vigilanza e a tenere fanti idonei e fidati. Gli annuncial'arrivo di cinquanta fanti, dei quali solleciterà l'invio con le due lettere che allega. Gli ribasce l'obbligo della costante vigilanza e l'impegno che gli incombe di mai abbandonare il suo posto senza l'autorizzazione ducale. Lo esorta a confortare i cittadini nella speranza di prospere vicende future.

[ 163r] Lanfranco Garimberto, capitaneo citadelle Novarie.
Ne sonno pur posti de molti suspecti de quella nostra citadella, como te havimo per altre nostre scripto. Pertanto te stringemo et carricamo, per quanta fede et amore porti ad nuy et al stato nostro, che tu metti ogni studio, diligentia et solicitudine alla guardia de quella citadella et teni tucti li toy fanti che siano idonei, fidati et sufficienti, perché attendendo ti alla bona guardia per modo non possi essere inganato, non te bisogna dubitare de forza. Nuy scrivemo che siano mandati in quella citadella cinquanta fanti, como vederay per la copia inclusa dellalittera et dellalista. Pertanto mandaray le doe alligate ad chi vanno subito, et mandaray ad solicitare loro et li altri, li quali receptaray como vengano, et attenderay dì et nocte alla bona guardia, non te partendo senza nostralicentia della citadella, et ne advisaray subito del'havuta di questa, et como haveray receptati li dicti fanti nella citadella. Et adciò credi questa siala volontà nostra, havimo sottoscripto la presente de nostra propria mano et signata della corniola como vederay. Quelli nostri citadini vogli confortare ad stare de bona voglia, perché nuy farimo in brevi tanto dal canto de qua che non bisognarà dubitare delà. Ex Castris nostris in Villa Aquenigre, die xxviiii maii 1452.
Zanettus.
Franciscus Sfortia Vicecomes manu propria subscripsit.
Cichus.