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505. Francesco Sforza al vescovo di Tortona 1452 giugno 5 apud Pratalboninum

Francesco Sforza scrive indignato al vescovo di Tortona perché ha riscontrato che l'assegnazione fatta a suo fratello Corrado sul contributo ecclesiastico è stato ripartito in modo tale che una parte di tale somma finisca a Castelnuovo e in altre località non sottoposte al dominio sforzesco o in terre ove tale contributo è inesigibile per asperità della montagna. Tutto ciò non ha consentito a suo fratello di avvalersi della somma necessaria per levare i suoi dal Piacentino e alcuni gli sono fuggiti. Il duca ingiunge al vescovo di provvedere che il fratello abbia l'assegnazione fissatagli, altrimenti il duca sarà costretto a provvedimenti che gli dispiaceranno.

[ 166v] Domino episcopo Terdonensi.
Nuy credevamo che già più dì fa Conrado, nostro fratello, havesse havuto il spaciamento da quello chiericato de Terdona delli denari aluy assignati et sentemo che anche non ha havuto quasi denaro, et che questo procede per la magiore parte, perché in lo compartito delli denari facto per lo dicto chiericato hanno taxato bona summa d'essi denari al chiericato de Castelnovo et de altre terre a nuy non supposite et inexigibile per asperitate della montagna. Della qualcosa ne segue che non ha possuto anche levare li suoy de Piacentina et gli ne sonno fugite alcune, che assay remanimo malcontenti, né credevamo che vuy dovesti consentire a tale compartito, sapendo quanto importa al stato nostro l'havere le nostre gente unite alli ordini suoy. Il perché vi caricamo et stringemo quanto più possiamo che immediate, ricevuta questa, vogliate convocare il dicto chiericato et strenzarli che li denari taxati a gente a nuy non supposite o per altro modo inexigibile, li debiano conpartire fraloro in modo li habia esso Conrado senza indusia, altramente a nuy serà necessario fargli delle provisione che rencrescerano a chi se sia, et per forma che non solo serà satisfacto della assignatione, ma de ogni damno ne haverà supportato per non gli havere havuto in tempo. Ex felicibus castris nostris apud Pratalboninum, die v iunii 1452.