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535. Francesco Sforza al referendario di Alessandria 1452 luglio 3 apud Trignanum

Francesco Sforza dice al referendario di Alessandria che l'inventario dei beni di Stefano Luinigho gli pare troppo scarso rispetto al sentore che aveva della sua roba. Qualora ciò fosse dovuto a mancata diligenza nel ricercare o attraverso i suoi libri, o per altra via, meriterebbe un grave richiamo per cui se si sente in difetto, riveda il tutto. Gli spiace grandemente di essere mancatore di parola e di non potere dare i cinquanta ducati a Giovanni da Milano. Posponga Giovanni Francesco e qualsiasi altro, ma procuri in ogni modo, vendendo letti, panni e ogni altra cosa di Stefano, di soddisfare Giovanni.

Havemo recivuta la toa littera cum lo inventario de Stefanno Luinigho, il quale ne pare molto legiero ad rispecto a quello intendavamo della robba soa. Et quando questo procedesse per non essere usata debita diligentia in investigare, et per la via di libri soy, et per ogni altra via di sapere integramente tucto il vero d'essa retta, meritaresti grande reprehensione, siché, se non l'hay usata, usala per forma non restiamo inganati. Bene se maravegliamo che, havendote scripto cossì caldamente circa il spaciamento delli cinquanta ducati de Iohanne da Milano, como scripsemo, et cognoscendo quanto ne ha servito et che a nuy è pocho honore ad menare uno de parole per simile casone e cosa de malo exemplo ad altri da propalare simile cose, non habbi spaciato immediate, come gionse lì, postponendo et misser Zohannefrancesco et ogni altro, perché aloro saria previsto per altra via, et ne siamo remasti molto malcontenti et di mala voglia. Et volemo et comandiamote strectamente, per quanto hay carala gratia nostra, che, e subito, ricevuta questa, si dovesse fare vendere fin alli lecti et panni et ogni cosa del dicto Stefanno, faci che dicto Iohanne sia integramente satisfacto siché più non te habiamo ad replicare. Altramente te avisamo li farimo paghare ad ti et te insignarimo che un'altra volta habbi più caro l'honore nostro che non hay havuto a questa. Ex castris nostris felicibus apud Trignanum, iii iulii 1452.
Iohannes Chiappanus.
Iohannes.