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547. Corrado Sforza Fogliani a Francesco Sforza 1452 luglio 12 Alessandria

Corrado Sforza Fogliani scrive a Francesco Sforza che, nell'intento di non perdere Castellazzo, terra di tanta importanza, ha tolto, con il parere di quanti sono lì, i sottoelencati sette, che si aggiungono agli altri di cui si è sbarazzato l'altro giorno per evitare che succedesse quello che avvenne a Bosco e a Fregarolo. Gli chiede che deve fare di Bernardo di Macca, squadriero di Guglielmo di Monferrato, catturato ieri durante la scorreria fatta ad Alessandria. Dopo essersi liberato, come già scrittogli, di dodici, se ne fuggirono cinque cavestri contrari ai Francesi e a lui sospetti.

Illustrissimo principi et excellentissimo domino duci Mediolani. Cito, cito, cito.
Illustrissime domine et domine mi singularissime, deliberando per ogni modo de non perdere la terra del Castellazo, quale troppo importava, et siandome molti sospecti lì annotati sopral'inclusalista, me son deliberato stare securo; dubitano non me intervenesse como del Boscho et dil Fregarolo. Et cossì, como el parire de tucti li altri sonno qui, ho levato li dicti del Castellazo, che sonno a numero vii quali, insieme cum l'altri levay l'a(l)tro dì, mandarò alla illustrissima madona. Ulterius prego la signoria vostra mi voglia advisare se ho ad lassare o tenire Bernardo di Macca, squadrero del signore Guilielmo: fu preso heri ad una corraria fece qui ad Alexandria, como per altre mie ne ho advisato quella, alla quale sempre me ricommando. Data Alexandrie, die xii iulii 1452. Et ulterius, non obstante per altre habia scripto allasignoria vostra che, poy la presa deli primi xii levay del Castellazo, fuzitene cinque (a) cavestri della parte contraria a Francesi, quali ancora me erano in sospecto. Ancora per questa m'è parso de replicare, adciò le dicte mie non habiane falazo, avisando quella che non havesse fornitala dicta terra di zente d'arme et levato costoro, che sarebbe perduto, como le altre terre, et cetera.
Excelse illustris dominationis vestre servitor Conradus de Foliano, et cetera.
Angelinus Pelatus,
Francischinus Stuctus,
Iohannes Bertramus Nebia de Pellatorum,
Filippinus Nebia de Pellatorum,
Iacobus Pellatus Bertheri,
Antonius Pellatus condam Ludovici,
Augustinus Sanctus.


(a) Segue v depennato.