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548. Francesco Sforza al potestà di Biandrate 1452 luglio 17 apud Trignanum

Francesco Sforza informa il potestà di Biandrate di aver scritto al podestà di Novara di non rilasciare il biandratese Bizacara e il suo compagno se prima non restituiscono a Bartoloto da Scorzarolo le due cavalle rubategli. Lo stesso ordine ripete a lui perché, d'intesa con Giovanni Sacco, procuratore di detto Bartoloto, induca i predetti all'accennata restituzione.

[ 187v] Prudenti dilecto nostro potestati Blandrate.
A questi dì passati scrivessemo al potestà nostro de Novara dovesse constringere personalmente uno Bizachara et un altro suo compagno, habitadori de quella terra de Biandrate, et non relassarli fino a tanto non havesseno restituite a Bartoleto da Scorzarolo doe cavalle che gli hanno robbate. Et perché fin mò non è facto niente, volemo, et per la presente te commandiamo che, essendo lì dicto Bizachara et lo compagno, debbi subito farli destenire et non relassarli se primo non restituisseno le dicte cavalle. Et de questo te intenderay cum domino Zohanne Secho, procuratore del dicto Bartoloto, che è lì in Novara, il quale ne è informato ad plenum perché nuy intendemo che Bartoloto rehabiale soe cavalle como è debito. Data in castris nostris felicibus apud Trignanum, die xvii iulii 1452.
Iacobus de Rivoltella.
Cichus.