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560. Francesco Sforza al comune e gli uomini di Bosco 1452 luglio 25 apud Gabianum

Francesco Sforza sollecita il comune e gli uomini di Bosco a ritornare alla sua fedeltà, certi che egli non ha nulla contro di loro, sicuro, come egli è, che quello che han fatto, non fu dovuto a odio nei suoi confronti ma a loro paura; pertanto di tutto li assolve.

Communi et hominibus Boschi.
Havereti inteso il conflicto dato per li nostri che sonno de là al signore Guilielmo et al suo exercito che era acampato a Cassine. Et perché siamo certi che per Conrado, nostro fratello, et per li altri nostri sareti rechiesti de ritornare a nostra devotione et forse vuy staresive suspesi a farIo, dubitando che nuy non siamo cum vuy scorzati, per la presente ve dicemo et confortiamo che de questo non stiate in niente de malo animo, ma che liberamente retornate a nostra devotione et faciati quanto esso Conrado ve dirà, certificandovi che nuy siamo bene disposti verso vuy, como fussemo may, et ve habiamo cari como prima, né per cosa sia seguita, habiamo preso verso vuy alcuno corodoglio, perché siamo più che (a) certi quello haveti facto, non l'haveti facto per volontate né per odio havessevo a nuy, ma per propria paura, 192r et quando ancora qualche manchamento gli fosse stato, che non credimo, per la presente vi lo remettimo et di bono cuore ve perdonamo. Ex felicibus castris (b) nostris apud Gabianum, die xxv iulii 1452.
Iohannes Chiappanus.
Iohannes.


(a) certi in interilinea.
(b) Segue ducalibus depennato.