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570. Francesco Sforza a Giovanni Matteo Bottigella 1452 agosto 8 apud Quinzanum

Francesco Sforza fa avere a Giovanni Matteo Buttigella il mandato per la commissione che farà a quei re. Non ha fatto apporre, come convenuto, alcuna riserva, ma vuole che alla stesura di tale commissione di tregua si inserisca la frase el signore marchese e signore Guilielmo de Monferrà non darano passo, recepto né victualie né adiuto ... ad gente che andassero ho cercasseno andare ad offendere né molestare lo illustre ... stato de Zenova.

[ 198v] Iohanni Matheo de Butigellis.
Mandiamo lì lo mandato per la commissione se haverà ad fare in quelli serenissimi re in ampIa et larga forma, como poteray vedere, né gli havimo facto apponere altra reservatione per respecti delle instructione haveti, della quale ne hanno havuto una copiali ambassatori regali. Bene te recordiamo, como te fu dicto a bocha, che, quando se farà dicta commissione, faci per ogni modo che punctaliter in essa commissione siano poste le parole delle instructione predicta, e questo non falli. Ceterum, volemo che, nella commissione se haverà a fare della treuga, faci mettere queste parole in essa commissione, videlicet ch'el signore marchese e signore Guilielmo de Monferrà non darano passo, recepto né victualie né adiuto, favore, né subsidio per sé vel alium vel interpositam personam quovismodo palam, privatim, publice, dirrecte nec per indirrectum vel alio quovis colore quesito ad gente che andassero ho cercasseno andare ad offendere né molestare lo illustre signor duxe, magnifica comunità et presente stato de Zenova. Ex castris nostris apud Quinzanum, die viii augusti 1452.
Zanninus.
Cichus.