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571. Francesco Sforza a Giorgio Del Maino 1452 agosto 7 apud Quinzanum
Francesco Sforza loda Giorgio Del Maino, commissario di Novara, per l'accuratezza delle informazioni, in particolare riguardo a Pandolfo Contarini, andato da Guglielmo di Monferrato in sostituzione dell'altro provveditore veneziano; di Gasparino da Besozzo, uomo d'arme di Guglielmo; di Antonio da Saratico; del Prevedino, corriere. Esorta Antonio da Saratico a cominciare le trattative per un accordo con il duca di Savoia.
Domino Georgio de Mayno, commissario Novarie.
Per tre vostre littere de dì primo et secondo del presente havimo inteso quanto ne haveti scripto de domino Pandolfo Contarino venuto apresso il signore Guilielmo in loco de quello altro proveditore venetiano; item de quello Gasparino da Besozo, homo d'arme d'esso signor Guilielmo, venuto dal canto de qua; item delle gente del duca de Savoya che sonno intrate in le terre d'esso signore Guilielmo; et etiam del conte Antonio da Saraticho et del Prevedino [
199r]
correro: delle quale cose ne restiamo pienamente advisati. Et ad alcune parte non ne accade altra resposta, se non che ne commendamo la diligentia et fede vostra, per le quale subito restiamo advisati delle cose che occorrano, et confortiamove ad perseverare in essa diligentia et fede, perché l'haverimo acceptissimo. Ma alla parte del predicto conte Antonio da Saraticho respondendo, ve dicimo ch'el ne piace el parlare che fa de incommentiare praticha de fare accordio fra nuy et il prefato illustre signore duca de Savoya, perché nuy non fossemo may de altra dispositione et volontate, se non (a) de bene vivere et bene vicinare con la signoria soa, et per nuy non è mancato né mancarà ad fare che la bona amicitia sia fra nuy et la signoria soa. Il perché siamo contenti che gli dichi per nostra parte che haverimo caro s'el se adoperi, con quella più diligentia che sa, per inire, praticare et concordare vera intelligentia, bona amicitia et perfecto accordio frala signoria soa et nuy, certificandolo che, e latere nostro, nuy siamo bene disposti et habiamo volontate de bene vivere et bene vicinare con la prefata signoria soa, siché per questo prenda (b) securtà de parlare et (c) incommentiare la praticha, perché non ne trovarà altramente dispositi, como havimo dicto. Data in castris nostris apud Quinzanum, die vii augusti 1452.
Bonifatius.
Cichus.
(a) Segue che depennato.
(b) Segue securamente depennato.
(c) Segue de bene vivere depennato.