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572. Francesco Sforza al commissario e al podestà di Novara 1452 agosto 9 apud Quinzanum

Francesco Sforza comunica al commissario e al podestà di Novara che in mattinata è fuggito presso i nemici Guglielmo Barbavara da Gravellona, compagno di Bernabò da Sanseverino, portando via cavalli e altra roba sua. Ordina che si sequestri ogni suo bene, mobile e immobile, che ha a Gravellona.

[ 199v] Comissario et potestati Novarie.
L'è fugito questa matina et andato dal canto delli inimici Guilielmo (a) Barbavara da Gravarona, compagno del spectabile Bernabò da Sanseverino, et ha conducto via cavalli et ogni altra cosa soa. Però ve commettiamo et volimo che debiate torre ogni cosa del suo ch'el ha in Gravarona, così mobile como immobile, et farlo consignare al messo del dicto Barnabò, exhibitore della presente, quale vene lì solamente per questa casone. Et in questo non gli sia deffecto né exceptione (b) alcuna. Ex felicibus castris (c) nostris apud Quinzanum, viiii augusti 1452.
Irius.
Cichus.


(a) Segue da depennato.
(b) exceptione in interlinea su manchamento depennato.
(c) Segue ducalibus espunto.