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575. Francesco Sforza a Corrado Sforza Fogliani 1452 agosto 4 apud Quinzanum

Francesco Sforza rimbrotta il fratellastro Corrado Sforza Fogliani per la sua immobilità che gli ha causato una grave perdita di reputazione. Non adduca a scusante la disobbedienza dei condottieri: se si fosse mosso dalle stantie, si sarebbero individuati i renitenti a seguirlo. Esca subito per la riconquista delle terre perdute.

[ 200v] Magnifico Conrado de Foliano, germano carissimo.
Dogliamone grandemente in fino al cuore che da poy, mediante la divina gratia, se obtenne quella victoria contrali nostri inimici, tu, insieme cum tucti quelli altri nostri conducteri, sii stato continuamente alle stantie senza fare fructo alcuno, imo, como devi pensare, è quasi persala reputatione quale havevate aquistata, donde ne succede al stato nostro grande desfavore per tucto et non sapemo per certo a chi altri dare questa colpa non tua ad ti, perché, bene che forsi poresti excusarte che non si obedito, tu dovevi cum li toy essere el primo ad eusire fuora, et haveresti ti et noy veduto da chi fusse mancato ad non seguirte, et cossì haveressemo saputo meglio quello che ne fare. Pertanto non siando tu insieme cum tucti quelli altri eusito fuora alla recevuta de questa, vogli subito senza dimora alcuna andare fuora, se dovesti andare fuora non ma cum li tuoy solamente, et vedere requistare quelle terre perdute. Et questo non falli, se hay carala gratia nostra, avisandone poy tu particularmente se alcuno gline fosse restivo et desobediente, ad ciò che sapiamo quello che ne fare. Ex felicibus castris nostris apud Quinzanum, die iiii augusti 1452.
Leonardus.
Iohannes.