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579. Francesco Sforza a Giovanni da Alessandria e ad Antonio Guidobono 1452 agosto 11 apud Quinzanum

Francesco Sforza scrive a Giovanni da Alessandria e ad Antonio Guidobono riguardo alla notizia della trattenuta fatta dal doge per la sicurezza dei fanti e della galea. Cerchino di incassare subito la somma rimasta, che egli integrerà con l'assegnazione fatta fare per lo stesso doge. Per il caso Assereto - Adorno ha ordinato ad Assereto di andare da lui. Per l'altra faccenda di Giovanni Filippo, gli ha scritto di mandargli Donino.

Domino Iohanni de Alexandria et Antonio Guidobono, Ianue.
Nuy havemo veduto quanto ne haveti scripto. Respondimo, et primo, circa lo facto delli denari che ha tolti quello illustre signore duxe per la securtà delli fanti et della gallea, che questa tale retentione a nuy è ritornata in grande discontio et ha turbato lo facto nostro, perché non ne havimo possuto exequire lo pensiero, che per altre nostre ne havimo, ne havevamo facto. Ma possa che cossì è, restamo patienti. Attenderimo de retrarli de quelle assignatione che havevamo facta fare al prefato signore duxe. Bene volimo che habiate bona advertentia (a) che de quelli denari non ne fosse facta altra retentione per lo advenire et vuy ne sforzati de retrare li dicti denari in modo che se habiano prestissimo.
[ 202r] Delli modi che ha tenuti domino Biaxio Axareto cum domino Rafaello Adorno havimo inteso quanto ne haveti scripto: nuy lo havimo tanto molesto che non sapimo de cosa alcuna ne havessemo possuto havere magiore despiacere. Nuy havimo scripto al dicto domino Biaxio che subito venga da nuy.
De misser Zohannefelippo havimo inteso quello scriveti; nuy gli havimo scripto che mandi subito da nuy misser Donino, siché venuto sia provederimo in oportuna forma ad quanto farà bisogno. Delle cose de qua non ve scrivemo altro, perché per altre nostre ve havimo scripto, como havereti veduto accompimento. Ex castris nostris felicibus apud Quinzanum, die xi augusti 1452.
Persanctes.
Cichus.


(a) advertentia in interlinea.