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584. Francesco Sforza a Corrado Sforza Fogliani 1452 agosto 17 apud Quinzanum

Francesco Sforza sollecita il fratello Corrado Sforza Fogliani ad ammonire Giorgio Annone di badare alla fortezza. Ordina a Giovanni Matteo Bottigella di mandare una persona idonea et sufficiente a Luigi da Valperga. La bombarda sia arrestata lì ove ora si trova. Faccia in modo che, a cose sistemate con Guglielmo di Monferrato, le genti di lì siano pronte per essere dislocate altrove.

[ 203r] Magnifico Conrado de Foliano, germano nostro carissimo.
Havimo recevuto più toe littere et inteso quanto ne hay scripto: del tucto remanimo advisati a compimento, et quanto alla parte de quello amico de Annono, dicimo che tu vogli admonire Zorzo da Annono et dirgli in modo che de quella forteza non ne seguisse sinistro nì inconveniente alcuno, perché tucto lo caricho daressimo sopra di luy, siché in questo gli habia bona advertentia et diligentia.
Havimo ancora inteso quanto te ha referito Zohannematheo Butigella, al che non accade dire altro se non che vogli, havuta questa, mandare una persona che non sia troppo conosciuta, ma idonea et sufficiente, senza fare altra demonstratione, da quella Aluyse da Valperga, monstrando che vada per altra casone, et che gli dicha ch'el veda intenderse bene che non gli fosse dato parole, né che fosse menato allalonga, perché aluy ne poteria seguire vergogna et a nuy damno.
Circha la parte della bombarda, poyché le cose dellà sonno in quello essere che sonno, vogli ordinare che se firme in quello loco dove che è de presenti, et che non sia mossa finché non se veda altro.
Ulterius, como per altre nostre te havimo scripto, replicamo che tu vogli honestamente et senza alcuna dimonstratione fare che tucte quelle nostre gente che sonno delà stiano in puncto et in ordine, perché, expedito sia quello facto del signore Guilielmo, intendimo de removere le dicte gente delà. Et questo fa' in modo che non ne venesse a presentire cosa alcuna lo dicto signore Guilielmo né lo marchexe. Ex felici exercitu nostro apud Quinzanum, die xvii augusti 1452.
Persanctes.
Cichus.