Registro n. 13 precedente | 626 di 1330 | successivo

627. Francesco Sforza al castellano della rocca di Novara 1452 settembre 4 apud Quinzanum

Francesco Sforza dice al castellano della rocca di Novara di essere molto sorpreso del suo silenzio su quello che gli ha scritto circa la fedeltà di alcuni suoi fanti. Vuole che se ne accerti e stia sempre attento alla guardia del castello. Gli dia riscontro della ricevuta delle sue lettere.

Castellano arcis nostre Novarie.
Per fin a di xxii del passato te avisassemo per nostre littere che haveamo inteso che alcuni delli toy fanti cercavano di farti la beffa, admonendote che tu dovesti talmente assecurarti di loro che non havesti a dubitare et non potessero farti manchamento, et may non hay facta resposta veruna, del che se maravegliamo. Pertanto di novo te scrivimo che debbi bene vedere che sonno li dicti tuoy fanti et como te possi bene fidare deloro, et vogli talmente assecurarte de loro che non ti possano fare alcuna beffa, né mancamento, attendendo exinde alla bona et diligente guardia de quello nostro castello, siché ne remanghi securo, et della receptione de queste subito ne advisaray. Ex castris nostris apud Quinzanum, die iiii septembris 1452.
Bonifacius.
Cichus.