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629. Francesco Sforza a Lancillotto da Figino 1452 settembre 5 apud Quinzanum

Francesco Sforza informa Lancillotto da Figino di aver scritto a suo fratello Corrado, a Pietro da Pusterla e agli altri di là che consegnino a lui ogni roba mobile di Giovanni dalla Noce, per cui deve procurare che non vi manchi minima cosa, perché, altrimenti, non si avvarrà più di lui. Vuole che tutto venga elencato per scritto, avendo destinato ogni cosa a suo figlio Tristano.

Lanzalocto de Fighino.
Noy scrivemo per una nostra cetola a Conrado, nostro fratello, a Petro da Pusterla et alli altri nostri che sonno delà che te debiano consignare tucta la robba mobile de domino Zohanne dalla Nuce. Pertanto volemo et te commandiamo debbi cum ogni diligentia et solicitudine cercare de havere in toe mane tucta la robba mobile del dicto domino Zohanne, che non gli manchi una strengha, avisandote che se ne poteremo sapere che ne vadi pur una strengha in sinistro, nuy ne chiamaremo tanto malcontenti delli facti toy quanto se possa dire al mondo et darane casone may più adoperarte in li nostri servicii, siché vogli fare per modo che ne chiamamo bene contenti et satisfacti, et cossì toray ogni cosa per scripto. La quale robba nuy l'havemo donata tucta a Tristano, nostro figliolo. Ex castris nostris apud Quinzanum, die v septembris 1452.
Zaninus.