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633. Francesco Sforza a Raynaldo Dresnay 1452 settembre 8 apud Quinzanum

Francesco Sforza comunica a Raynaldo Dresnay, governatore di Asti, l'arrivo del suo capellano, Luigi, e di Folchetto, proveniente da Firenze. Rinvierà entrambi ben consapevoli dei suoi propositi. Si dice certo che i signori di Monferrato intendono mandare loro messi dal Re di Francia e sa pure che vi sono baroni e gentiluomini che al medesimo sovrano scriveranno del duca cose del tutto false. Egli farà avere a Carlo vii, tramite lo stesso cavallaro regio, sue lettere di smentita delle asserzioni degli avversari con supplica di non prestar fede a quanto si dice contro di lui fino all'arrivo di Folchetto. Dovendo il Governatore scrivere al sovrano, gli fa avere una copia di quanto ha scritto al re affinché sia più puntualmente informato.

[ 223v] Domino Raynaldo Dresnay, gubernatori Ast, et cetera.
L'è ritornato heri da nuy lo venerabile domino Aluyse, vostro capellano. Zonse etiandio in quella horalo spectabile Folchetto, retornato da Fiorenza et havemo inteso quello cadauno deloro ne ha referito, et li spazaremo subito in modo che senza dimora retornarano indreto informati della mente de nostra. Et perché siamo certificati ch'el signore marchese de Monferrà et el signore Guilielmo voleno mandare dalla sacratissima mayestate del Re de Franza, et che alcuni altri barroni et zintilhomini della Mayestà soa in le parte de qua, scrivemo della Mayestà soa in favore delli prefati de Monferrà per dirli in nostro desfavore, cose che sonno aliene da ogni verità, mandiamo el presente cavallaro della prefata Mayestà con nostre littere per le quali la pregamo et supplicamo che, mandandoli li prefati de Monferrà, o scrivendoli alcuni altri più una cosa che un'altra in favore delli prefati de Monferrà, se degni non darli fede, nì audientia alcuna fino alla venuta d'esso Folchetto, quale, como è dicto, se partirà de qui per retornare alla mayestà soa. Pertanto ne havisamo la magnificencia vostra acciochè, parendoli de scrivere alla prefata Mayestà del re (a) alcuna cosa circa questa materia, lo possa fare et acciochè sapia meglio che scrivere, gli mandiamo inclusa la copia de quello scrivemo alla Mayestà soa, pregando essa vostra magnificencia gli piacia drizare el dicto nostro cavallaro per bona et secura via. Ex castris apud Quinzanum, die viii septembris 1452.
Irius.
Cichus.


(a) Segue de Franza depennato.