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640. Francesco Sforza ad Antonio Guidobono 1452 settembre 1 apud Quinzanum

Francesco Sforza informa Antonio Guidobono che in serata è stato d lui Girardino Zoppi che gli ha saputo puntualmente riferire tutto quello che il duca in mattinata aveva ordinato alui (Antonio) per suo padre per la rocca di Cassine. Facciala commissione affidatagli e quando tutto sarà pronto, chieda ad Antonio Zoppi di consegnargli la rocca. Vuole che Zoppi sia trattato da amico, e che nulla di suo, sia nella rocca che altrove, sia toccato. Sappia che in serata ha fermato Gerardino e domani mattinalo manderà nel castello di Cremona, ove resterà finche il padre avrà consegnato la rocca, e, se non la vorrà cedere, si cercherà di averla oltre a provvedere a come dovrà comportarsi con il figlio, che domani mattina manderà dal padre un suo uomo, Baldassarre da Bernareggio con una sua lettera: lo lasci entrare nella rocca. Lo avvisi di quello che avrà fatto e in più gli riferisca con chi ha parlato in mattinata in modo che possa sapere da chi Gerardino è stato informato.

Antonio Guidobono.
Te advisamo che Girardino Zoppo è stato questa sera da noy et ne ha dicto et saputo dire tucto quello et havimo commisso per suo padre circa la rocha de Cassine, e questo avisamento gli è stato dato questa matina. Da poy che nuy te fecimo la commissione, non sapemo cum chi tu habbi conferito de questo facto, perché dicto Gerardino ha saputo el tucto punctalmente. Però vogli fare cum presteza quello te è stato commisso, et quando la cosa serà in puncto et in ordine de exequirla cum effecto, volimo che [ 226v] tu domandi Antonio Zoppo, ch'el ne voglia dare la rocha in le mane, perché vogliamo essere securi. Et luy volimo bene tractare como bono amico, servitore et fratello et provederli per tale forma ch'el sia ben contento da nuy, ma habbi bona advertentia che non sia mosso, né tolto una minima cosa del dicto Antonio, né della rocha, né della terra, né in nissuno altro locho dove siano, avisandote como questa sera havemo destenuto dicto Gerardino, et domatinalo mandiamo in lo castello de Cremona, dove starà finchè dicto Antonio habia consegnato la rocha, et serà tractato como nostro figliolo. Non volendo dicto Antonio consignare la rocha, ne serà necessario cercare de haverla, et al figliolo fare quello tractamento ne parerà necessario. Lo dicto Gerardino manda domatina al padre uno suo chiamato Baldesar da Bernaregio cum sua littera, como è destenuto et perché habbia materia moversi ad fare el dovere; siché siamo contenti che questo Baldesar vada dentro la rocha a soa posta, ad parlare al dicto Antonio. Avisane, visis presentibus, de quello haveray sequito circa questa materia, alla executione della quale non perdere tempo alcuno, et avisane con chi tu hay conferito de questo facto, acciò sappiamo coniecturare dondelo dicto Gerardino ha saputo questo che havimo dicto de sopra. Ex castris nostris prope Quinzanum, primo septembris 1452, hora noctis ii.
Cichus.
Cichus.