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646. Francesco Sforza a Luigi de Boleris 1452 settembre 9 apud Quinzanum

Francesco Sforza comunica a Luigi de Boleris l'insuccesso degli ambasciatori del re di Francia e di re Renato portatisi dai signori di Monferrato per ottenere un accordo con lui non ricavandone che beffe. È arrivato poi Folchetto, ambasciatore del re di Francia, che ha offerto le genti che sono nell'Astigiano col Balivo di Sans, per attaccare, ad ogni richiesta ducale, quelli del Monferrato. Il duca invita Luigi de Boleris a voler per ciò sostenere e sollecitare il Balivo.

[ 230v] Domino Aluysio de Boleris.
Como vostra magnificentia deve essere informata, la sacra mayestà del serenissimo Re de Franza et similmente el serenissimo re Renato mandorono in queste parte de Italia soy ambassatore per tractare et fare pace et accordio tra nuy et li illustri signore marchese et misser Guilielmo da Monferrà, li quali cum tanta iniustitia et senza alcuna rasone o casone ne havevano mosto guerra in le parte de Alexandrina, et non poteno essi ambassatori fare niente perché li prefati de Monferrà non gli volseno consentire, immo se sonno facti beffe di facti suoy. Da poy è venuto da nuy el spectabile Folcheto, signore de Vaceris, ambassatore della prefata mayestà del Re de Franza, quale ne ha offerto grandissimi favori de gente ad honore, salute et conservatione del stato nostro, et, tral'altre, ce ha offerto le gente che sonno in Astesana con monsignore lo Bayli de Sans, locotenente de Ast, per rompere ad ogni nostra rechiesta et volontà contrali prefati de Monferrà. La qualcosa ne è stata molto grata et accepta, et havemo acceptato de bonissima voglia el favore delle dicte gente de Astesana, et cossì el prefato Folcheto ha mandato a dire ad esso monsignore Bayli et gli dirà in questa soa andata delà che debbia rompere guerra con le dicte gente, quale crediamo perhò debbia havere rocto al presente dì, como havereti inteso. Et quantunque sapiamo el prefato monsignore Bayli esserne grandemente affectionato et ch'el farà sempre in favore et beneficio del stato nostro tucto quello gli sarà possibile per l'amore et dilectione ch'el ne porta, nondimeno perché sappiamo che quanto più sarà scaldato et animato a questa impresala proseguirà tanto più volontera, confortiamo et pregamo la magnificentia vostra per l'amore quale sempre ce ha demonstrato et per lo desyderio quale ha della salute, honore et bene et del stato nostro gli piacia confortare et sollicitare lo prefato signore Bayli a tucte quelle cose che ve parerano essere honore, salute et bene nostro; benché comprendiamo non bisogna (a) molto confortarlo a questo, perché lo cognoscemo ogni dì più frevente et caldo ad rompere la guerra contrali prefati de Monferrà cum ogni suo sforzo et proseguire l'impresa virilmente et cum la solita animosità soa secondo l'ordinatione et volontà della prefata mayestà del Re de Franza, et fare in modo che li prefati de Monferrà se pentissano delli inhonesti et cativi modi usati contra de nuy et che gli venga voglia de acceptare la (b) pace. Queste cose ben sapiamo ch'el non bisogna, pur ve havemo voluto scrivere a satisfatione del'animo nostro et cossì ve pregamo vogliati fare perché ne fareti singulare piacere et contentamento. Circa queste cose et delle altre lo dicto Folchetto ve parlarà più largamente, alla relatione del quale piacia alla magnificentia vostra credere et dare piena fede como alla persona nostra propria. Data in castris nostris felicibus apud Quinzanum, die viiii septembris 1452.
Irius.
Cichus.


(a) non bisogna ripetuto.
(b) Segue pag depennato.